Di Vertova, guiderà il vicariato apostolico di PandoLa nomina del Papa, l’annuncio di monsignor Beschi
Don Eugenio Coter, 55 anni, nativo di Semonte di Vertova, missionario Fidei donum in Bolivia dal 1991, attualmente direttore spirituale del Seminario di Cochabamba, è il nuovo vescovo vicario apostolico del vicariato apostolico di Pando, in Bolivia.
La nomina è stata effettuata da Papa Benedetto XVI, che gli ha assegnato la sede titolare di Tibiuca, e annunciata ieri dal vescovo Francesco Beschi durante la Messa in Cattedrale per la Giornata mondiale della vita consacrata, accolta da un caloroso applauso. «Voglio condividere una grande gioia per la Chiesa di Bergamo – ha detto monsignor Beschi –. Il Santo Padre ha nominato vescovo il nostro don Eugenio Coter, missionario in Bolivia e già curato in diverse parrocchie bergamasche, e gli ha affidato il vicariato apostolico di Pando. È una gioia che unisce le Chiese di Bergamo e della Bolivia ». La data di ordinazione episcopale non è ancora stata decisa, ma sarà non prima di aprile.
La gioia dei confratelli Una gioia condivisa dai confratelli. «Siamo amicissimi dai tempi del Seminario – ricorda don Severo Fornoni, parroco di Rovetta e compagno di ordinazione –. È sempre stato un prete entusiasta della sua vocazione. Mi ha comunicato per telefono la nomina: mi ha detto che si sente un po’ preoccupato di fronte al nuovo impegno e mi ha chiesto di pregare per lui». Don Fornoni racconta un aneddoto. «Ci siamo incontrati a Natale. Ridendo gli ho detto in battuta se non era ora che diventasse vescovo. Lui si è messo a ridere. Invece la battuta è diventata realtà». «Lo ricordo come prete molto impegnato negli oratori – aggiunge don Giuseppe Rossi, parroco di Boccaleone, anch’egli compagno di ordinazione –. Quando lasciò Gandino per la Bolivia, mi pregò di essere presente per il saluto.
In Bolivia, con la sua spiccata attenzione al sociale, è sempre stato vicino alle popolazioni». Don Eugenio Coter è nato l’11 luglio 1957 in una famiglia di Semonte di Vertova. Entrato nel Seminario minore di Clusone e poi nel Seminario diocesano, viene ordinato sacerdote il 20 giugno 1981. La sua prima destinazione è a Grassobbio come direttore dell’oratorio, per passare poi nel 1985 a Gandino. Nel 1991, dopo un corso di formazione al Centro unitario missionario di Verona, parte per la Bolivia come sacerdote missionario Fidei donum, cioè a servizio di una Chiesa sorella. Viene destinato all’arcidiocesi di Cochabamba: vicario parrocchiale di Sacaba (1992-94) e di Villa Tunari (1994-95), parroco di Condebamba (1995-2000), delegato episcopale per la pastorale sociale e la Caritas (2000-2012) e membro del Consiglio pastorale diocesano (2009-2011). Da un anno era direttore spirituale del Seminario arcidiocesano San Luis.
Come vescovo vicario apostolico succede a monsignor Luis Morgan Casey, che si è ritirato per raggiunti limiti di età. Don Eugenio Coter diviene il quarto vescovo bergamasco in Bolivia dopo Sergio Gualberti, arcivescovo coadiutore di Santa Cruz de la Sierra; Angelo Gelmi, ausiliare di Cochabamba; Eugenio Scarpellini, ausiliare di El Alto. Il vicariato apostolico è una determinata porzione del popolo di Dio che, per circostanze peculiari, non è ancora stata costituita diocesi ed è affidata alla cura pastorale di un vicario apostolico. Quello di Pando, nel nord del Paese, una regione tropicale al confine con Perù e Brasile, ha una superficie di oltre 86.000 chilometri quadrati, quasi come l’intero Nord Italia, con una popolazione di soli 210.000 abitanti, 6 parrocchie e 14 preti diocesani. Don Coter sarà il quinto vicario apostolico nella storia di Pando.
A Semonte e Gandino campane a festa «Un uomo dalle grandi doti organizzative»
Esulta la comunità di Semonte per la consacrazione a vescovo del concittadino don Eugenio Coter. La nomina ha avuto luogo il 26 gennaio, ma è stata resa pubblica solo ieri dal vescovo Francesco Beschi durante la messa in Cattedrale. In paese è stato lo stesso neo vescovo a darne notizia con una telefonata al fratello Dante che vive a Semonte e agli altri cinque fratelli, nonché al parroco del suo paese, don Mario Gregis, che ieri sera ha fatto suonare le campane della chiesa parrocchiale dopo la Messa vespertina delle 18 (preceduta, in questo, da Gandino che pure ha ricordato con squilli festosi la presenza in paese di don Eugenio in qualità di curato dal 1985 al ’91).
«Per la comunità parrocchiale semontese – ha detto don Mario – la notizia è stata motivo di grande gioia e soddisfazione e verrà annunciata a tutte le Messe di domani (oggi per chi legge) e dalle 17 alle 18 ci sarà un momento di adorazione eucaristica in cui verranno recitate preghiere di ringraziamento per la nomina del nuovo vescovo. La comunità parrocchiale, inoltre, deciderà come solennizzare l’evento con l’offerta di un dono (un anello, il pastorale, o altro). Io ho avuto quasi un presentimento di quanto sarebbe accaduto e la notte di Natale, quando era fra noi, ho avuto piacere che presiedesse alla celebrazione eucaristica. Alla sua partenza il 12 gennaio, l’ho esortato a pregare i tre arcangeli, Michele, Raffaele e Gabriele auspicando che quest’ultimo fosse portatore di un nuovo importante annuncio. Come di fatto è avvenuto.
Don Eugenio è persona di carattere estroverso, comunicativo e con grandi capacità a livello organizzativo. È stato padre spirituale dei seminaristi di Cochabamba e cappellano del carcere San Antonio, ma il suo impegno nel campo sociale si è espresso nei confronti dei bambini orfani o abbandonati per strada, riscattati attraverso le "adozioni a distanza" di cui si è fatto promotore attraverso i contatti con numerosi gruppi in tutta la Bergamasca. Tra l’altro è stato fondatore della Casa San Josè per i ragazzi scappati di casa». Il neo vescovo è il quarto di sei fratelli, dopo Maria Rosaria, Adriana Agnese e Giacomina Patrizia e prima di Dante e Roberto Leone.
Ha manifestato molto presto la sua vocazione frequentando i seminari di Clusone e di Bergamo. «La notizia della sua nomina – ci ha raccontato ieri il fratello Dante – me l’ha data lui direttamente questa mattina al telefono, dicendomi semplicemente: "Il Papa mi ha nominato vescovo". Al che, stordito dalla notizia, non ho saputo rispondere altro che: "Non devi preoccuparti". Era un modo per fargli coraggio di fronte alle nuove responsabilità e a una venatura di emozione che ho colto nella sua voce. Gli ho chiesto se dovevo avvertire gli altri fratelli, ma mi ha detto che ci avrebbe pensato lui. Circa la sua nuova destinazione è probabile che torni a Pando, nella Bolivia del nord, al confine con Brasile e Perù: 30.000 kmq con 100.000 abitanti, in zona tropicale».
Don Coter negli ultimi anni è tornato spesso a Semonte nel periodo estivo e, quest’anno, anche per le feste natalizie. È ripartito per la sua missione il 12 gennaio. Don Eugenio Coter è il primo vescovo della storia della parrocchia semontese, il terzo della storia di Vertova, dopo monsignor Giorgio Gusmini, divenuto cardinale di Bologna, e monsignor Albino Testa, vescovo cappuccino dell’Asmara.