Gandino, raccolti 30 mila euro a favore della casa di riposo «Utilissimo contro l’Alzheimer»
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Una scommessa di solidarietà ampiamente vinta, a sostegno di un progetto dedicato ai nonni.
Ha raggiunto l’obiettivo (con oltre 30 mila euro raccolti in poche settimane) la raccolta fondi, avviata lo scorso dicembre a Gandino, per la realizzazione alla casa di riposo- Fondazione Cecilia Caccia in Del Negro onlus, di un «treno terapeutico» nel salone refettorio al primo piano.
Un progetto innovativo che consiste nel simulare in tutto e per tutto uno scompartimento ferroviario con sedili, valigie, luci soffuse e portaoggetti, al fine di richiamare ai nonni un vero e proprio viaggio rilassante, riducendo così l’utilizzo di farmaci per gli affetti dal morbo di Alzheimer.
I numeri
«I casi di demenza legati all’Alzheimer – sottolinea l’animatore Pino Servalli – sono in costante crescita. Oggi nel mondo ne sono colpiti 24 milioni di persone e le stime ne prevedono 135 milioni entro il 2050: un nuovo caso ogni sette secondi. A fianco delle ancora inefficaci cure mediche, da qualche anno si sono aggiunte le cosiddette “terapie non farmacologiche” (Tnf ), per aiutare a contenere i disturbi del comportamento».
Con il treno terapeutico si punta a ridurre l’utilizzo dei farmaci, come avviene con la pet therapy (utilizzo di animali) e la terapia della bambola (già attivata alla casa di riposo di Gandino) per evitare per esempio agitazione, ansia e wandering (il camminare ininterrottamente). «La sensazione – spiega Servalli – di vivere un vero e proprio viaggio sarà assicurata anche dal “finestrino” che in realtà è costituito da uno schermo Tv al plasma incassato nella parete, dove scorreranno immagini riprese durante veri percorsi in treno. Non mancherà l’effetto sonoro, che aiuta a completare l’illusione del movimento».
Convenzione col Politecnico
Pochissime sono ancora in Italia le strutture che dispongono del treno terapeutico: fra loro c’è anche la Fondazione Carisma in via Gleno a Bergamo. «Siamo già partiti con la definitiva fase progettuale – sottolinea con soddisfazione Giancarlo Nodari, presidente della Fondazione Cecilia Caccia Del Negro – per la quale ci avvarremo di una specifica convenzione con il Politecnico di Milano. Grazie al diretto impegno del professor Alessandro Biamonti saranno così possibili le valutazioni necessarie all’installazione, ma anche la verifica e la pubblicazione dei risultati terapeutici del progetto.
Resta, evidente, la soddisfazione di aver una volta ancora verificato il grande cuore dei gandinesi e la generosa vicinanza a un’istituzione che è bene preziosissimo di tutta la comunità ». A mobilitarsi fra gli altri Atalanta Club Valgandino e Pro loco, che grazie al concerto natalizio in basilica hanno raccolto la somma di 1.500 euro. Non da meno il gruppo alpini di Gandino, che ha destinato al «treno» i 2.500 euro raccolti con la «Tenda della Solidarietà natalizia». Per completare la raccolta c’è stato il decisivo apporto della ditta Edilizia Interna di Renato Nodari (20.000 euro), ma si sono aggiunti anche molti privati, Auser Cazzano Sant’Andrea e coscritti del 1939.
Alla vista c’è già un nuovo sogno che nei prossimi mesi dovrebbe diventare realtà. «Stiamo lavorando alacremente al nuovo parco esterno – aggiunge Nodari – grazie a una specifica convenzione con il Comune che è proprietario di parte dei terreni. È un’area di oltre 7.000 metri quadrati che in futuro sarà disponibile anche ai cittadini. Un’ulteriore opportunità per dialogare con il territorio e stimolare solidarietà fattiva».