Barrio dedicato a suora di Gandino

Nel Chaco, in Argentina, Madre Rosita Della Torresi votò all’educazione in condizioni di estrema povertà

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Data pubblicazione: 

03/06/2012
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«Siate luce fra i vostri fratelli».
Un messaggio di impegno lasciato dopo una vita di amorosa dedizione, che ora campeggia su un grande tabellone all’ingresso di un quartiere nel Chaco, in Argentina. Le autorità civili di General San Martín, popoloso centro della regione, hanno imposto il nome di «Madre Rosita Della Torre» a un barrio della cittadina, per ricordare colei che insieme ad altre due religiose diede vita nel 1954 alla missione delle Suore Orsoline di Gandino in Sud America.
Madre Rosita Della Torre, al secolo Maria Francesca, era nata a Gandino il 12 febbraio 1909, figlia di Giacomo e Rosa Caccia. Era la maggiore di quattro fratelli e nel 1916, a soli sette anni, perse in un mese entrambi i genitori a causa della guerra: il padre prigioniero in Austria e la madre colpita da una granata, impegnata come vivandiera al fronte.
Maria Francesca fu accolta come allieva nel Collegio delle Suore Orsoline. Al termine dei suoi studi a 18 anni, decise di rimanere nell’Istituto e consacrare la sua vita al Signore. Terminata la formazione religiosa, continuò la preparazione professionale, operando come maestra d’Infanzia in varie case dell’Istituto. Oltre al compito di educatrice, per cinque anni ebbe l’incarico di coordinatrice delle scuole materne della Congregazione in provincia di Bergamo.
Un compito svolto con amorosa dedizione e responsabilità. Nel 1954, su richiesta dei sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, le Orsoline di Gandino decisero di aprire la prima missione in Argentina. Suor Rosita, nonostante la sua debole salute, accettò generosamente e con spirito di obbedienza alla volontà di Dio.
Insieme a madre Rosita partirono, via mare da Genova, suor Patrizia Bonazzi e suor Cirilla Bertasa. Si stabilirono a El Zapallar, nella regione del Chaco, avviando da subito una scuola materna e una scuola di lavoro per le ragazze. Nel 1958 fu posta la prima pietra di un collegio. La missione si allargava e da Bergamo giunsero altre religiose. Nel 1963 venne acquistata una casa a Buenos Aires per il noviziato. Nel 1967 e negli anni successivi si aggiunsero l’impegno fra gli ammalati in un ospedale e nelle case, l’aiuto ai sacerdoti nelle varie chiese e parrocchie.
Sorsero negli anni altre case nell’immensa Pampa, a Buenos Aires, Cordoba e Formosa. Nel 2002 Madre Rosita, all’età di 93 anni, tornò a Gandino alla Casa Madre delle Orsoline insieme a suor Patrizia. «All’inizio, quando eravamo veramente povere – scrisse Madre Rosita ricordando i primi anni in Argentina – le signore del paese ci portavano pane, empanadas, frutta, dulce de mamon, ci aiutavano a imparare la lingua, perché avevamo il libro di castigliano ma non avevamo il tempo per studiare. La signora della panaderia di El Zapallar ci diede gratuitamente per un anno intero il pane, che noi condividevamo con i poveri. In Argentina abbiamo lavorato, sofferto, gioito; abbiamo imparato ad essere veramente donne consacrate totalmente a Dio, facendo esperienza quotidiana di quello che avevamo soltanto letto sui libri e nelle storie dei santi: la carità verso tutti».
Madre Rosita Della Torre morì a Gandino il 27 novembre 2004, nel giorno in cui a Gral San Martìn si celebra la festa di Nuestra Madre de la Medalla Milagrosa, molto venerata nella regione. Questa data, nel 2010, è stata scelta per l’intitolazione e per ricordare ogni anno la suora gandinese. Nel 2006 a Madre Rosita fu dedicato anche un salone della Scuola dell’Infanzia.
In occasione dell’intitolazione del quartiere ha fatto ritorno in Argentina anche suor Cirilla Bertasa, che nel 1954 aveva solo 24 anni. «Arrivammo in Argentina il 3 giugno – ha ricordato la religiosa salutando le famiglie del barrio e le autorità –. Nella liturgia di quel giorno si leggeva un passo della lettera di San Paolo agli Efesini: "... voi non siete più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri del popolo di Dio". Dio ci regalava una nuova patria, lo abbiamo sperimentato fin dal primo incontro con la comunità». Nei mesi scorsi nel barrio si è tenuta una piccola Missione. «Abbiamo meditato il Vangelo di Luca – spiega suor Estela Aguilera – e in particolare la visita di Maria ad Elisabetta. Abbiamo vissuto momenti di preghiera, riflessione e gioco con i ragazzi, i giovani e gli adulti. Il quartiere Madre Rosita Della Torre è costituito da 40 caseggiati, che abbiamo visitato uno ad uno. Troviamo molta disponibilità nelle famiglie che visitiamo e abbiamo l’obiettivo di formare un gruppo biblico. Superiamo tutto con l’aiuto della Provvidenza ».

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