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Non ha tradito le attese l’ennesima edizione, sul monte Farno a Gandino, della «Sciata Matta», raduno non agonistico nel quale si gareggia in fantasia e non certo per un piazzamento. Mezzi con allestimenti originali hanno animato nella tarda mattinata il «Discesone » che, a pochi passi dal rifugio Monte Farno, ha raccolto centinaia di spettatori.
Un luogo caro ai gandinesi (tante le famiglie che qui portano oggi i bambini per le prime discese ardite con bob e slittini), dove nel 1970 Bepi Anesa e Felice Rottigni installarono uno dei primi skilift della Bergamasca. Un impianto andato poi in disuso una quindicina di anni fa. A ridare colore allo storico tracciato, sono stati una miriade di equipaggi, condotti da tanti giovani. Fra applausi e urla di incitamento hanno affrontato la discesa gruppi in gommone, un carro armato in miniatura, brandine con materasso, una vasca da bagno con cavallino rampante «augurale», riproduzioni di veicoli preistorici, una gigantesca banana e una riproduzione «snow» del treno Freccia Rossa.
«È un’idea nata per gioco fra amici – sottolineano con soddisfazione gli organizzatori – e tale vuole rimanere. Ogni anno l’entusiasmo è tutto nella preparazione dei mezzi, nelle inevitabili cadute e nella colonna sonora assicurata in console dal dj Bat». Se i pittoreschi mezzi della Sciata Matta non hanno avuto problemi a scendere, ancora meno ci sono state difficoltà per salire in auto al Farno.
Dopo il botta e risposta della scorsa settimana fra Sci club Valgandino (incaricato dello sgombero neve) e Comune riguardo la competenza dei costi, il tracciato sino alla ex Colonia delle Orsoline si presentava pulito, grazie alle favorevoli condizioni meteo. Qualche problema nelle aree di parcheggio a tratti innevate, comunque utilizzabili.