200 banchetti per la tradizione secolare
Migliaia di persone, 200 banchetti per la tradizionale Fiera di San Giuseppe a Gandino, puntuale come sempre alla quarta domenica di Quaresima. La Fiera di San Giuseppe affonda le proprie radici nella storia. Il 15 marzo 1802, durante la Repubblica Cisalpina, la Municipalità di Gandino così riferiva all’autorità superiore in una dettagliata relazione sulla situazione economica, sociale e amministrativa, del paese: “Nel giovedì di ciascuna settimana si tiene un mercato già a secoli stabilito per la vendita dei panni ed altri articoli di lana. Con decreto dell’ex Veneto Senato 7 gennaio 1792 tale mercato fu esteso anche alle biade e al bestiame. I principali generi di contrattazione sono le pannine. Vi sono pure due fiere annuali, una nella settimana di San Giuseppe e un’altra il giorno dell’Assunta. Al mercato concorrono, per la maggior parte, i mercanti del distretto, facendovi condurre per smerciarle le loro pannine; inoltre diversi biavaroli della Valle Cavallina con le biave, gli abitanti del distretto e i malghesi con molte bestie. Tuttavia, in detto mercato non si smerciano tutti i prodotti lanieri di Gandino. Soltanto le fabbriche più piccole e scarseggianti di capitali vi ricorrono. I negozianti e fabbricatori di classe vendono quasi tutti i loro prodotti nei diversi paesi e città della Repubblica e all’estero, a lungo respiro di pagamento. Quelli che concorrono alla fiera di San Giuseppe sono i soliti che girano con le loro merci nei diversi comuni del Dipartimento, alle solite epoche fissate dal costume”.
A Gandino solo a partire dal 1518 si pose mano alla costruzione dell’oratorio di San Giuseppe, e bisogna attendere la fine del secolo, perché il nome dell’oscuro sposo di Maria incominci a interessare l’onomastica locale. La fiera di San Giuseppe non può quindi essere anteriore al secolo XVII. Ciò non significa che non si tenesse anche prima, con altro nome e diversa funzione. Tipologicamente essa rientra nella variegata fattispecie delle fiere di mezza quaresima. A differenza della fiera dell’Assunta che subì col tempo un progressivo declino, fino a scomparire del tutto, quella di San Giuseppe continuò a prosperare fino ai nostri giorni, attirando un numero sempre più crescente di visitatori e di venditori.
Nell’edizione 2004 si segnalano fra gli altri il banco “L’Arte in Fiera” allestito davanti all’ingresso della Basilica dal Gruppo Amici del Museo, che ha posto in vendita oggetti d’arte (pizzi, chincaglieria, stampe antiche) provenienti dalla dotazione della parrocchia e da donazioni di privati.