Alessia è nata senza tetto: casa e corredino sono bruciati

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08/11/2004
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La piccola Alessia Picinali con papà Fausto e mamma Pamela all’ospedale di Alzano (foto Bedolis)

Si chiama Alessia, pesa due chili e 750 grammi ed è «alta» 48 centimetri. Doveva nascere tra pochi giorni ma, come spesso accade, ha deciso di cominciare a farsi sentire già da sabato notte, un paio d'ore prima che l'appartamento dei suoi genitori venisse avvolto dalle fiamme. Un anticipo davvero provvidenziale il suo, visto che l'inatteso viaggio di mamma e papà all'ospedale di Alzano, dove la bimba è nata alle 13 di ieri dopo una notte di travaglio, ha evitato che la famiglia si trovasse in casa al momento dell'incendio.
A raccontarlo con gli occhi ancora lucidi per le tante emozioni di questo fine settimana sono proprio i suoi genitori: Pamela Bernini di 20 anni e Fausto Picinali di 38, che lo scorso giugno hanno preso casa in vicolo Santa Croce 12, al terzo piano del complesso residenziale semidistrutto dall'incendio dell'altra notte. Per loro il pensiero della casa appena comprata e devastata dalle fiamme non ha minimamente rovinato la gioia per la nascita della piccola Alessia.
«Per il momento - spiega la mamma Pamela - non vogliamo pensare ai danni del fuoco, pensiamo solo alla gioia per la nostra bambina, che sta bene e che senza saperlo ci ha evitato il peggio: se fossimo stati in casa al momento dell'incendio non so come sarebbe finita». Stesse emozioni per papà Fausto, che racconta tutti i dettagli di quella notte particolare, passata tra le fiamme di casa sua e la sala parto del «Pesenti Fenaroli»: «Ho portato mia moglie in ospedale prima dell'una e non ho notato nulla di strano, ma poco dopo il nostro arrivo ad Alzano mi hanno telefonato i carabinieri per avvertirmi che era scoppiato l'incendio». A quel punto Picinali ha affidato la moglie al personale dell'ospedale e ha fatto marcia indietro: «Sono corso subito a casa e quando sono arrivato mi sono reso conto che il danno era ingente e che non saremmo potuti ritornarci: è bruciata la cucina nuova, gli elettrodomestici, i mobili del salotto, la radio (Picinali è un radioamatore, ndr), una collezione di monete antiche e tutto il corredino che avevamo comprato per la nostra bimba».
In fumo insieme all'appartamento (il danno non è stato ancora calcolato ma si tratta di diverse decine di migliaia di euro), infatti, sono andati anche i vestitini della piccola Alessia, il fasciatoio, la carrozzina, insomma tutto l'occorrente che si acquista per prepararsi all'arrivo di un bambino: «Con noi abbiamo portato giusto qualche tutina per la piccola - aggiunge Pamela Bernini -: il resto è bruciato, compresi i nostri vestiti di ricambio». I due genitori non vogliono fare un vero e proprio appello, ma quando gli si chiede se hanno bisogno di qualcosa per la piccola rispondono: «Dovremmo farcela da soli, però se qualche genitore ha indumenti per neonati che non usa più, li accetteremo volentieri». Altro capitolo, la casa: quella di Pamela Bernini e Fausto Picinali è andata completamente distrutta e ci vorranno settimane, se non mesi, prima di renderla di nuovo agibile.
«Rientrare è impossibile - spiega Picinali -: per il momento siamo ospiti dei miei genitori, che vivono in via Pasubio a Gandino. Per un po' dormiremo nella camera dove dormivo io prima di sposarmi, poi vedremo il da farsi». Il lavoro comunque si prospetta lungo e difficile: la coppia, sposata da un anno, si era trasferita nel nuovo appartamento di Gandino lo scorso giugno (prima abitavano a Valle Rossa di Cene) e aveva sostenuto non poche spese per conquistarsi quegli 80 metri quadrati, mansardati e dotati di soppalco: «Come tante altre coppie - conferma Picinali - avevamo fatto il mutuo per pagarci la casa e avevamo comprato la cucina nuova, con molti elettrodomestici: adesso un po' alla volta dovremo riacquistare tutto, non sarà facile visto che ora siamo in tre».
Anche perché l'incendio è scoppiato in un periodo molto particolare per Picinali: il neopapà lavorava come assistente alla manutenzione e alla sicurezza in una ditta tessile di Cene e dai primi di novembre è in mobilità: «Ma adesso non ci vogliamo pensare - ribadisce Pamela -, quello che conta di più oggi è che la bimba è nata e sta bene». E non poteva che essere così, visto che la piccola Alessia, nata in anticipo, senza saperlo ha «salvato» mamma e papà dall'incendio.

Autore: 

Emanuele Biava

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