Addio al macellaio Dino Coter, il re della «piemontese»

Era noto per la qualità delle carni. Domani i funerali, proprio nel giorno del suo 56° compleanno

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05/10/2009
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Coter nel suo negozio a Gandino

Un male incurabile non gli ha lasciato scampo, e in meno di un mese l'ha strappato agli affetti più cari e all'attività che tanto amava, per la quale era famoso in tutta la Bergamasca e non solo. Si è spento ieri a Gandino Leopoldo Coter, per tutti Dino, 55 anni, titolare dell'omonima macelleria, a pochi passi dalla basilica. Da più di quarant'anni seguiva il mondo dell'allevamento e della macellazione. Con le bestie, che sceglieva personalmente, ha vinto i maggiori premi di settore, dalla Fiera del Bue Grasso di Carrù (Cuneo) al celeberrimo Lombardia Carne di Rovato.
Dino Coter era l'erede di una tradizione di famiglia: appena tredicenne aveva iniziato a seguire le orme dello zio Savino, e nel 1978 si era messo in proprio. Fu una coincidenza a fare di lui un esperto di altissimo livello: all'inizio degli anni '70, durante il servizio di leva a Cuneo, venne inserito nell'organico delle cucine della caserma, trovando anche il modo, nelle ore di libera uscita, di dare una mano a un macellaio del posto. Grazie a quell'incontro scoprì le virtù della «piemontese», la razza bovina autoctona da carne numericamente e qualitativamente al primo posto in Italia.
Coter aveva ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del Coalvi, il consorzio di tutela della razza piemontese. Una sorta di certificazione doc di cui andava fiero. La sua macelleria era ormai troppo angusta per accogliere le targhe, i trofei e i diplomi che ogni anno fioccavano copiosi alle fiere di settore. Era notissimo nel Cuneese: non era raro trovare nel suo negozio vini e «cugné» (una sorta di marmellata) delle Langhe. La indiscussa qualità delle carni aveva il valore aggiunto di un'umanità garbata, una cortesia sincera verso la clientela. L'intera famiglia (la moglie Rosanna, i figli Alessio, Danila e Marzia, gli adorati nipoti Dylan e Simon) ruotava attorno a quel bancone. Era sua premura comprendere sempre le esigenze del cliente e l'eventuale eccezionalità di un pranzo: in quei casi si faceva in quattro per garantire una prima scelta assoluta. Da ricordare anche la sua attenzione per le iniziative promosse in paese.
I funerali si terranno domani alle 15 nella basilica di Gandino, partendo dall'abitazione di via Diaz, 67/B. Proprio domani Coter avrebbe festeggiato il 56° compleanno.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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