Addio ad Annamaria Radici Esempio di discrezione e sobrietà

La scomparsa. Si è spenta la moglie dell’imprenditore della Val Gandino
Negli anni Sessanta sposò Miro, una vita per la famiglia. Domani i funerali

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Data pubblicazione: 

13/01/2017
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Annamaria Colombelli con il marito Miro Radici

Un senso profondo della famiglia e della comunità, vissuto con la forza di valori che per un’intera vita ha posto al centro del proprio impegno. È morta ieri sera a Bergamo Annamaria Colombelli, moglie da oltre cinquant’anni dell’imprenditore Miro Radici. Negli ultimi anni ha lottato con tenacia contro un male rivelatosi incurabile e manifestatosi nei suoi esiti fatali nelle ultime settimane, quando Annamaria Colombelli è stata ricoverata alla Fondazione Santa Maria Ausiliatrice di via Gleno.

Annamaria Radici era l’unica figlia dei coniugi Colombelli, residenti in città, nata nel 1942. Sin dalla gioventù saliva in Val Gandino (la madre era originaria di Gandino) dove vivevano la nonna e numerosi parenti. Frequentando con la cugina i gruppi giovanili del paese, negli anni ruggenti del boom economico in cui la valle era un brulicare di telai, conobbe il giovane Miro, che all’inizio degli anni ‘60 sarebbe diventato suo marito. Dal loro matrimonio sono nati i figli Marco (nel 1963) e Nicola, dieci anni dopo. Annamaria è stata al fianco del marito Miro per oltre cinquant’anni, condividendo con lui l’escalation industriale che ha visto moltiplicarsi aziende e soddisfazioni innanzitutto in campo tessile, con la costante del Tappetificio nazionale Pietro Radici, legato alla produzione di tappeti e successivamente al fortunato marchio di moquette Sit-In, nato nel 1972.

Un gruppo allargatosi successivamente ad attività industriali anche in altri campi, ma che ha sempre mantenuto un’impronta familiare, dove all’attività operativa di Miro si univa la presenza assidua e discreta di Annamaria. Pur avendo ricoperto incarichi ai massimi livelli nelle aziende di famiglia, nella Miro Radici Finance, ma anche nel Credito Bergamasco, Annamaria non ha mai amato le luci della ribalta e la mondanità fine a se stessa, distinguendosi per la bontà d’animo, la generosa vicinanza alla famiglia e alla grande comunità aziendale. Fra i suoi impegni operativi va ricordata soprattutto la gestione in prima persona della Radici Casa di Orio al Serio, dove coniugava l’intuito imprenditoriale all’attenzione allo stile, con un gusto delicato per il bello e per l’arte. Non a caso la realtà commerciale vicina alla città aveva ospitato eventi di particolare rilievo artistico, come nel 2008 la mostra delle opere del pittore Mario Donizetti, oppure, la mostra di antichi tessuti e tappeti «Echi d’Oriente, storie tessili tra Asia ed Europa nei tesori della Basilica di Gandino».

Un impegno che aveva portato avanti, meno di due anni fa, quando già la malattia e le cure ne minavano il fisico, ma non certo la determinazione. Aveva in quell’occasione unito l’orgoglio per la «sua» Val Gandino, ma anche un profondo senso di attenzione ai bisogni delle persone e delle comunità. Con spirito di servizio, nel 2008, aveva assunto l’incarico di presidente della Consulta dei Garanti dell’azienda ospedaliera Bolognini con ospedali a Seriate, Alzano, Gazzaniga, Clusone, Lovere, Trescore, Sarnico. Era in quel caso subentrata al marito Miro, che era divenuto presidente della Fondazione Santa Maria Ausiliatrice (il Gleno) in città. La famiglia Radici ha vissuto per decenni a Gandino, vicina alle industrie di famiglia, trasferendosi poi in città, dove tuttora vive. Immediato il cordoglio dalla Fondazione Carisma.

«Il Consiglio di amministrazione, unitamente al Collegio tecnico contabile, al direttore generale, a tutti i dipendenti e volontari della Fondazione Casa di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice, esprimono sentite condoglianze al presidente Miro Radici, per la perdita della cara moglie», fa sapere il direttore generale Fabrizio Lazzarini. La notizia si è diffusa in serata in Val Gandino, destando in tutti profondo cordoglio.

«La signora Annamaria è stata un esempio di discrezione e sobrietà – sottolinea Elio Castelli, sindaco di Gandino e per molti anni collaboratore al Tappetificio – ed al cordoglio personale unisco quello di tante famiglie e associazioni che hanno apprezzato lo stile e l’attenzione al sociale della famiglia Radici». Annamaria Colombelli Radici lascia il marito Miro, i figli Marco e Nicola, le nuore Ines ed Ainette, i nipoti Leonardo, Cristopher e Jacopo. I funerali si svolgeranno domani alle 15 a Longuelo.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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