Radici, mister della Gandinese: «La salvezza non è fuori dalla nostra portata»
Ultime partite dell'anno solare 2008, in Eccellenza: non sono quelle conclusive del girone di andata, perché all'appello mancano i recuperi del 6 gennaio, ma in ogni caso esiste la possibilità di fare del turno di domani un autentico spartiacque fra le due fasi del torneo.
E non è escluso neppure che, in base a una concomitanza di risultati, sin da questa domenica vengano assegnati i titoli d'inverno: nel girone B, la capolista Pontisola (31 punti) ospita un Cesano Maderno in difficoltà (12) e dunque potrebbe teoricamente allungare sul Seregno (secondo a 30), cui spetta la ben più improba trasferta sul campo del Mariano (24). Il gruppo C, invece, vede il Pedrengo primo (31) affrontare l'ostica trasferta contro la Bedizzolese (18), con l'obiettivo di tenere a debita distanza il Sarnico (29), atteso da un Castegnato (17) enormemente rinforzato dagli acquisti dicembrini (Parente, Bojanic e Poma).
A ben altre quote si disputa l'unico derby bergamasco della giornata: Forza e Costanza-Gandinese mette di fronte due formazioni alla ricerca di una difficile salvezza. Non a caso, le previsioni della vigilia avevano cucito loro addosso i panni della cenerentola, l'una per aver tradotto in Eccellenza più o meno lo stesso organico della Promozione, l'altra per aver patito un ridimensionamento di ambizioni e individualità. «Ci davano tutti per spacciati in partenza - ricorda Roberto Radici, che dei rossoneri è allenatore e direttore sportivo al tempo stesso -, per qualcuno questo derby sarebbe stato giocato a fine andata da due squadre più o meno a quota 0».
Invece, la sua Gandinese staziona a 16, la Forza e Costanza a 11.
«Ovvio, siamo in fondo e destinati a soffrire per tutta la stagione. Però la nostra figura riusciamo ugualmente a farla, anzi direi che i miei giocatori hanno saputo offrire un rendimento certamente apprezzabile. A Gandino il Palazzolo ha perso, a Pedrengo abbiamo rischiato di vincere».
Dica la verità: è sorpreso anche lei?
«A metà percorso, posso dire che probabilmente abbiamo scoperto al nostro interno risorse inaspettate. Vero, in estate abbiamo perso pezzi importanti, però i giocatori rimasti hanno voluto dimostrare di non essere da meno dei compagni passati altrove; e qualche innesto si è anche rivelato particolarmente azzeccato».
Adesso è arrivato un nuovo portiere, Tacchini, ed è ritornato Vigani dalla Trevigliese, a cui invece avete dato Filosofi. Quanto cambia il vostro assetto?
«Con Tacchini abbiamo una scelta in più, mentre lo scambio Vigani-Filosofi è stato fatto soprattutto per accontentare le richieste dei ragazzi. L'uno teneva a tornare, l'altro voleva provare un'esperienza nuova: hanno caratteristiche un po' diverse e quindi dovremo forse cambiare qualcosa a livello di disposizione in campo. Ma senza stravolgere nulla».
Comunque voi a Martinengo andrete per vincere. Giusto?
«Queste sono le partite più infide, perché contro l'ultima sei quasi in obbligo a fare i tre punti. Se arrivano era tuo dovere prenderli, altrimenti hai sbagliato partita: c'è tutto da perdere e ben poco da guadagnare».
Potreste guadagnare una migliore posizione di classifica.
«Adesso che praticamente le abbiamo incontrate quasi tutte, posso dire che la salvezza non è fuori dalla nostra portata. Con o senza playout? Va bene tutto, basta che arrivi».