A Gandino il festival internazionale che rende omaggio alla chitarra

Quest’anno il popolare strumento verrà rivisitato nelle sue potenzialità più ampieSi parte con Mike Cooper, venerdì il folk di Chapman, sabato serata latina

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12/09/2012
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Il Festival internazionale di chitarra prende il via domani alle 18 con il concerto-prologo dell’inglese Mike Cooper

La seconda edizione del Festival internazionale di chitarra prende il via domani con il concerto-prologo di Mike Cooper nella sede del Radici Group di Gandino, dove è allestita una preziosa collezione d’arte moderna voluta a suo tempo da Fausto Radici.
Il chitarrista inglese inaugura ufficialmente il festival alle 18, segue visita guidata alla galleria. La città di Gandino per il secondo anno consecutivo ospita una tre giorni fitta di appuntamenti tutti dedicati allo strumento chitarra. Da venerdì a domenica musicisti di varia estrazione, corde e legni pregiati saranno al centro dell’attenzione secondo un cartellone molto articolato che vede protagonisti alcuni dei migliori interpreti della scena italiana e internazionale.
Uno strumento popolare
La chitarra, si sa, è uno strumento popolare, usato anche in musica classica, perfetto per il folk e per il pop e la musica etnica. Tempo fa si era addirittura coniata l’etichetta «guitar music» per definire un ambito di ricerca dove le diverse tecniche chitarristiche erano al servizio di una forma musicale aperta, esclusivamente circoscritta alle potenzialità dello strumento. Ora quel «marchio» è un po’ caduto in disuso, anche se potrebbe ancora rendere adeguata idea di ciò che il festival gandinese intende esplorare.
C’è anche Flaco Biondini
Anche quest’anno gli stilisti sono di primo piano. Venerdì 14 settembre, a sera, nel chiostro di Santa Maria ad Ruviales (in via XX Settembre) l’inglese Michael Chapman e gli italiani Armando Corsi e Giua; sabato serata latina con Robertinho De Paula (figlio d’arte di Irio De Paula) e Juan Carlos Flaco Biondini, il chitarrista che da sempre accompagna Guccini in concerto. L’ultima sera si torna dalle parti della musica inglese con Nick Harper, altro figlio d’arte, e si chiude in blues con la chitarra elettrica di Tolo Marton. I concerti serali iniziano alle 21; ingresso 10 euro.
Intorno tante e tante altre iniziative: aperitivi e cene al suono della chitarra, lezioniconcerto, esposizioni di strumenti; domenica una mostra mercato del disco da collezione. Sabato alle 16 nel salone della Valle di Piazza Vittorio Veneto il critico e giornalista Enzo Gentile presenta 50 anni di Rolling Stones, viaggio nella storia del gruppo rock per antonomasia tra parole, suoni e visioni. Tra i chitarristi coinvolti nei vari momenti Andrea Valeri, Francesco Garofoli, Max Prandi, Paolo Manzolini, Oscar Bauer.
L’anno scorso le star del festival erano state Pierre Bensusan, Alex De Grassi, Karim Baggili, quest’anno l’orizzonte musicale sembra targato diversamente. C’è meno «guitar music» propriamente detta, a favore di un panorama aperto.
Michael Chapman è un folksinger britannico che viene dal blues ma ha maturato uno stile chitarristico tutto suo, intrigante, caldo. È un artista per tutte le stagioni del folk, erede di quegli stilisti che a tempo debito avevano codificato il paradigma «folk, blues & beyond».
L’originale Marton
Nick Harper, essendo figlio del grande e lunare Roy, ha preso da papà e spazia con la sua chitarra tra Pink Floyd e Led Zeppelin, capace di dimostrare sul campo uno stile del tutto originale.
Quanto agli italiani, Armando Corsi e Giua seguono un percorso chitarristico cantautorale carico di fascino e significato, mentre Marton è il più originale bluesman di casa nostra.

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