A Gandino chi sa fare le… Aste?

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Data pubblicazione: 

09/10/2009
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Egregio Direttore, la pubblica amministrazione, stando ai dettati costituzionali ed alle leggi in vigore a tutto oggi, dovrebbe essere trasparente ed imparziale, perpetrando l’interesse pubblico e non, viceversa, l’interesse privato.
A Gandino, sostanzialmente, ci pare che tutto ciò avvenga in un modo molto strano. Alcuni riferimenti di queste stranezze li possiamo riscontrare nelle particolari aste pubbliche indette dall’amministrazione di centro sinistra negli ultimi anni. Ci riferiamo soprattutto a gare per la vendita di immobili, terreni, all’affidamento di servizi o alla gestione di immobili, dove in seguito all’indizione della gara o asta ad evidenza pubblica, stranamente avviene che solo un soggetto vi partecipi e, quindi, logicamente ne risulti l’assegnatario in assenza di concorrenti. Fin qui pare tutto regolare, almeno: se le forze dell’ordine non indagano, ciò sta a significare che anche se ci fossero dei dubbi sulla legittimità di alcuni atti, l’assenza di verifiche e controlli porterebbe alla conclusione che l’amministrazione gandinese sia sulla buona strada.
Ma i dubbi e le perplessità rimangono. Per esempio un terreno messo all’asta per il godimento per 99 anni in via Adamello: unico partecipante e assegnatario, il confinante. Un altro: vendita di un terreno in località Gervaso (Monte Farno): unico partecipante e assegnatario: il confinante. Un altro, vendita di immobile in via GB Castello: un unico partecipante e assegnatario.
Un altro, vendita del Centro Socio Educativo (dove tuttora l’ASL svolge una importante attività rivolta ai disabili della valle) in via Resendenza per 600 mila euro: unico partecipante e assegnatario (pare, in quanto l’assegnazione non è ancora stata formalizzata ma in consiglio comunale gli amministratori hanno confermato) la cooperativa che gestisce il Centro. Questi e altri casi li potremmo goliardicamente inserire nell’elenco speciale degli “X Files”. Ma le voci maligne del paese vanno oltre. Ipotizzano infatti che dietro la tentata vendita della Baita in località Gervaso (andata a vuoto) non sia stato trovato l’accordo tra comune e ipotetico (e unico aggiungiamo ora noi) acquirente per il quale sia stata sospesa hanno stilato una classifica, una specie di toto acquirenti indicanti l’elenco dei compratori delle 4 baite da mettere in vendita all’asta: insomma ci sarebbero già i compratori. Se tutto ciò fosse vero vorrebbe dire che a Gandino le aste sono un paravento per accordi già presi in separata sede.
Non poteva mancare, infine, in queste vicende anche la parte del sindaco Maccari, che dopo anni di militanza nella FOSSA DEGLI ELEFANTI, pare sia incappato anche lui in qualche pericolosa sbavatura. Durante la riunione di una commissione comunale, citando gli intendimenti dell’amministrazione in carica sul destino della colonia, il sindaco Maccari (e queste non sono malignità o indiscrezioni) ha affermato di essere in attesa della costituzione di una cooperativa per poi procedere con la relativa assegnazione della colonia.
A questo punto siamo molto curiosi di vedere se le previsioni di alcuni anonimi cittadini inserite nell’elenco pervenutoci degli acquirenti delle 4 baite in vendita e nell’elenco dei componenti della cooperativa che si aggiudicherebbe (con una asta??) la colonia, si avvereranno.
Se così fosse dovremmo stendere un velo nero e pietoso sulla trasparenza di questa amministrazione e chiedere l’intervento degli organi istituzionali preposti al controllo e alla verifica degli atti pubblici predisposti in Comune a Gandino.
Cordiali saluti.

Marco Ongaro
Segretario Sezione Gandino
Lega Nord Padania

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