L’edificio, prossimo all’abside della basilica, è uno dei tanti realizzati dai Giovanelli; si tratta di una costruzione certamente antica e oggetto di trasformazioni continue fino ad assumere la configurazione attuale d’inizio Seicento.
Di rilievo sono i locali a cassettoni del piano terreno, accorpati in unico ambiente a metà degli anni Ottanta del secolo appena trascorso. I due soffitti sono assai diversi: uno propone una soluzione monocroma, l’altro è più ricco per disegno e decorazione, in sintonia con il grande camino di pietra e stucco dorato ove è rappresentato lo stemma del casato e una marina, dove la nave dei Giovanelli procede sicura pure nella tempesta.
Di notevole interesse le 28 formelle che rappresentano scene delle Metamorfosi di Ovidio, ispirate all’opera “Picta poesis ovidiana” di Nicolas Reusner, edita a Francoforte sul Meno nel 1580. I dipinti su tavola sono datati non oltre il 1610 e, a loro volta, sono di riferimento per soggetti profani in altre abitazioni di Gandino.
Il porticato del piano terreno con decorazioni floreali ispirati al Liberty e la scala interna, decorata a grottesca, sono di inizio secolo XX. Particolarmente suggestivo il piccolo giardino con l’alto campanile della basilica.
