L’affetto di tutta la valle al suo carabiniere «Un vero gentiluomo»

Bagno di folla in piazza per salutare Mattarello
Il luogotenente andrà in pensione dopo 32 anni in paese
«Qui ho avuto la fortuna di incontrare gente speciale»

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25/01/2016
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Il saluto dei sindaci al luogotenente dei carabinieri Giovanni Mattarello, che dopo 32 anni va in pensione
Foto ricordo con i carabinieri in congedo e i colleghi

«Piace vedere un uomo orgoglioso del posto in cui vive. Piace vedere un uomo che vive in un modo tale che il suo posto sarà orgoglioso di lui».
C’è una citazione di Abraham Lincoln a condensare, su pergamena, il grazie diffuso e affettuoso che la Val Gandino ha dedicato al luogotenente dei carabinieri Giovanni Mattarello, che dopo oltre 32 anni di servizio nella caserma di Gandino raggiungerà la pensione il 19 febbraio. A rendere visibile la stima della gente è stata ieri la cerimonia organizzata a Gandino. Piazza Vittorio Veneto ha faticato a contenere i presenti, che hanno salutato con un prolungato applauso l’arrivo del luogotenente Mattarello, accompagnato dal capitano Diego Lasagni, comandante della Compagnia di Clusone.
Innumerevoli le delegazioni di associazioni d’arma: in prima fila l’Associazione Carabinieri Media Val Seriana, alpini, fanti, paracadutisti, bersaglieri, vigili del fuoco, Protezione civile, Croce Rossa, ma anche gruppi sociali, culturali, ricreativi e sportivi. Sul palco, davanti ai gonfaloni comunali, c’erano Silvia Bosio, Sergio Spampatti, Giuseppe Carrara, Elio Castelli e Giacomo Aiazzi, rispettivamente sindaci di Peia, Cazzano S. Andrea, Leffe, Gandino e Casnigo. Castelli, a nome di tutti, ha ringraziato Mattarello in un intenso discorso, mettendone in risalto le capacità operative e la non comune vicinanza umana.
«È forse più facile – ha detto Castelli citando Pirandello – essere eroi che galantuomini. Eroi lo si può essere per un volta, galantuomini lo si è per sempre». Dopo le note dell’Inno di Mameli (eseguito a ranghi unificati dalle bande di Gandino, Leffe e Casnigo) i sindaci hanno firmato la pergamena di ringraziamento. Si tratta di una preziosa miniatura realizzata da suor Cristina Picinali di Barzizza, da alcuni mesi badessa del monastero di San Benedetto a Bergamo. La pergamena ha accompagnato un secondo dono: un ritratto del luogotenente Mattarello opera del pittore casnighese Virgilio Bettinaglio.
Un omaggio e un caloroso applauso sono stati dedicati anche alla signora Marisa, moglie del luogotenente, che dal 1988 ha condiviso con lui gli anni a Gandino. «Non dimenticherò mai quanti ho conosciuto in Val Gandino – ha detto Mattarello, riservando anche un saluto speciale ai suoi carabinieri – ma è giunto il momento di lasciare il posto a qualcun altro, che avrà come me la fortuna di trovare gente speciale».
Non sono mancate le sorprese, a cominciare dai palloncini arrivati dal Veneto per mano dei nipoti del luogotenente (ultimo di otto fratelli). Ad essi si sono aggiunti gli auguri del presidente del Senato, Pietro Grasso, accompagnati da una stampa antica, un dipinto del Senegal consegnato da Jean Marie Mendy, presidente della Consulta degli Stranieri e un crest della Protezione civile Val Gandino, consegnato dal presidente Corrado Pina. Il prevosto di Gandino, don Innocente Chiodi, ha portato il grazie delle sette parrocchie del Vicariato, prima che le bande intonassero in chiusura «la Fedelissima »; marcia d’ordinanza dei carabinieri. Infinite le foto ricordo, a cominciare da quella con i sindaci che Mattarello ha conosciuto in tanti anni di servizio: ben 26 (cui si aggiungono 21 parroci). Anche nei numeri c’è la grandezza di una storia.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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