A Gandino restano invariate aliquote e imposte, pure l’Irpef

In Consiglio comunale. L’addizione sui redditi ferma allo 0,5 per cento
Via libera alle opere urgenti, a cominciare dal tetto delle elementari 

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13/04/2016
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Un momento del Consiglio comunale di Gandino

Ridurre le imposte o mantenere i servizi e portare avanti lavori pubblici urgenti?
È ruotata attorno ai temi di bilancio la discussione di lunedì al Consiglio comunale di Gandino. All’ordine del giorno c’era l’approvazione delle aliquote relative alle principali imposte che formano l’Imposta unica comunale (Iuc), cioè Imu, Tasi e Tari, nonché il bilancio di previsione finanziario 2016-2018. In apertura il consigliere di minoranza Mirko Brignoli (Lega Nord) ha proposto un’interrogazione relativa ai rapporti fra dipendenti e Amministrazione. Ha fatto propria la lettera pubblicata da un periodico locale (erroneamente definito quotidiano) riguardo un supposto e generale clima di «terrore » presente negli uffici. Il sindaco Elio Castelli ha definito fantasiose le accuse e sottolineato come non sia possibile replicare a una missiva pubblicata come anonima. «Agiremo legalmente – ha detto il sindaco –, per poter interloquire con chi si scrive vittima. Se tale fosse la situazione, mi aspetterei le barricate dei sindacati in municipio, ma così non è».
Riguardo ad aliquote e imposte, l’assessore al Bilancio Maurizio Masinari ha sottolineato come resti prioritario il mantenimento dei fondi legati a istruzione, sociale e servizi, proponendo di mantenere invariate le aliquote dello scorso anno, compresa l’addizionale Irpef allo 0,5 per cento. I consiglieri di minoranza Marco Ongaro e Mirko Brignoli hanno evidenziato come si potesse intervenire con una riduzione (auspicata in passato dalla collega Pierina Bonomi, poi dimissionaria), data la riduzione di oltre 300 mila euro delle poste di bilancio relative a mutui giunti a scadenza. «Dove lo Stato impone – è stata in sintesi la critica della Lega – si prende semplicemente atto e non si agisce dove invece si potrebbe: a pagare sono sempre i gandinesi». «C’è la riduzione dei mutui – ha risposto Masinari – ma purtroppo anche riduzioni significative di entrate, per circa 200 mila euro. Lavoriamo da anni per mantenere il bilancio equilibrato, tenendo conto che i trasferimenti dello Stato in sette anni sono scesi da 1.242.000 euro a 83 mila euro. Ciò nonostante abbiamo ridotto la spesa corrente dal 2012 al 2014 di 368 mila euro. Ora c’è la possibilità di avviare opere urgenti di straordinaria manutenzione, legate ai tetti delle scuole elementari e di Palazzo Giovanelli, alle asfaltature e alla riqualificazione della scuola media».
E ha continuato: «La Lega fa il gioco delle tre carte: con le minori spese vorrebbe sia ridurre le varie imposte, sia attuare lavori, ma i soldi sono sempre quelli». Il sindaco Castelli ha rincarato la dose sottolineando che «senza gli oltre 60 mila euro di rata annuale ereditati per l’acquisto della colonia del Farno voluto da Ongaro, avremmo abbassato di un punto ogni anno l’addizionale Irpef». I consiglieri, pur con qualche distinguo di schieramento, si sono detti d’accordo sulla necessità di lavorare con crescente attenzione alla raccolta rifiuti (oggi la quota differenziata è in calo, pari al 70%) e a contrastare chi abbandona immondizia sul territorio.
Le polveri si sono di nuovo accese quando Ongaro e Brignoli hanno lamentato i tempi ristretti in cui vengono presentate le documentazioni «senza un dibattito, utile ai cittadini». «La sintesi – ha ribattuto Castelli – aiuta a essere efficaci: Ungaretti in tre parole diceva più di mille libri».

Autore: 

Giambattista Gherardi

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